Secondo il Bloomberg Billionaires Index Elon Musk è oggi l’uomo più ricco al mondo, con un patrimonio di circa 187 miliardi di dollari. Lo stesso Elon Musk all’inizio del 2020 dichiarava di essere sull’orlo della bancarotta. Cosa è cambiato in un anno? Il valore delle sue azioni in borsa. Il problema è che in un’economia sempre più veloce le quotazioni di un titolo riflettono sempre meno il valore reale del titolo stesso e sono invece sempre più frutto di aspettative psicologiche assai volatili sui futuri andamenti borsistici del titolo. Dovremo quindi abituarci a una realtà nella quale l’uomo più ricco al mondo può diventare uno dei più poveri nel giro di pochissimo tempo e viceversa. Questo perché le fortune e le sfortune dipendono sempre meno da quello che si è riusciti a creare (economia reale) e sempre più da quello che le persone pensano che si potrebbe diventare (economia finanziaria).
Supponiamo che il proprietario di un’azienda farmaceutica stia trascorrendo il weekend al mare. Supponiamo che si sparga la voce (infondata) che la sua azienda ha prodotto un vaccino in grado di debellare il COVID in meno di un mese. Probabilmente il valore delle azioni della sua azienda schizzerà alle stelle in un brevissimo lasso di tempo; ne consegue che una persona che ha trascorso il weekend al mare potrebbe scoprire di essere diventata (capitalizzazione di borsa alla mano) la più ricca al mondo senza aver fatto praticamente niente. Se questa persona riuscisse a vendere le sue azioni prima che si scopra che le notizie messe in giro sono false accumulerebbe una fortuna dal nulla e con nulla.
Forse è il caso che facciamo un po’ di attenzione: in un mondo del genere chi è capace di convincere gli altri di qualcosa spesso vale di più di chi fa veramente qualcosa, e il rischio è che gli sforzi possano essere sempre meno indirizzati a fare qualcosa e sempre più indirizzati ad acquisire le capacità di far credere di aver fatto qualcosa. Alla fine i nodi arrivano sempre al pettine, ma prima che ci arrivino qualcuno (pochi) può festeggiare con niente e qualcun altro (molti) dovrà leccarsi tante ferite.