Antonello Venditti: per esigere sensibilità dobbiamo prima mostrarla!

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Alzi la mano chi non ha mai perso le staffe, con un automobilista, un pedone, un collega di lavoro, un amico, etc. Io ho perso le staffe proprio ieri con uno sconosciuto. Per fortuna non sono un personaggio pubblico, altrimenti oggi i social sarebbero pieni di post nei quali sarei dipinto come:

  • maschilista e sessista (se avessi perso le staffe con una donna);
  • razzista (se avessi perso le staffe con una persona di colore);
  • insensibile verso le persone speciali (se avessi perso le staffe con una persona speciale).

Nessuno si preoccuperebbe di analizzare approfonditamente la dinamica del diverbio, o la rilevanza del comportamento dell’altra persona nel generare l’attrito: la mannaia si abbatterebbe su di me e sarei linciato mediaticamente. Per fortuna mi chiamo Antonio Palmas e non mi chiamo Antonello Venditti.

Già, Antonello Venditti: un cantautore abituato a essere contestato per le sue idee politiche, in una situazione di stress derivante da un concerto impegnativo e infastidito da un brusio continuo proveniente da una spettatrice ha sbottato, senza neanche sapere contro chi stava sbottando. Ha sbagliato? Certo che ha sbagliato! Per sua disgrazia ha sbottato nei confronti di una ragazza speciale. Apriti cielo!!! Oggi ho letto una chat con oltre 5.000 commenti (cinquemila!!!!) che lo dipingevano come un mostro che dovrebbe avere rispetto verso chi è portatrice di un handicap.

Per ragioni familiari convivo da tutta la vita con il problema della specialità, quindi sul tema sono molto sensibile. Allo stesso tempo mi rifiuto di essere cieco, insensibile e arrogante e cerco di avere nei confronti di Antonello Venditti quella sensibilità che gli altri accusano lui di non aver avuto e che non hanno con lui. La storia di una persona non conta più. Tanti anni di battaglie politiche non contano più. I testi (meravigliosi) di tante canzoni non contano più. E’ diventato un essere abominevole.

Per fortuna che qualcuno con un po’ di sensibilità c’è ancora; il padre della ragazza speciale ha dichiarato: “Sarebbe stato meglio che si scusasse sul palco, ma si è scusato e per noi la questione è chiusa. Siamo e rimarremo suoi fan”. Parole ricche di umanità, parole che denotano qualcosa che al supermercato non si può comprare: la sensibilità. Chi convive tutti i giorni con una problematica la sensibilità la acquisisce e spesso la mostra al mondo. Molti altri sollevano la scure e la abbattono con una furia cieca contro il malcapitato di turno, accusandolo di essere… insensibile!!!

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C’è una fiammella di luce dentro ognuno di noi che brilla. E’ nostra responsabilità trovarla ed alimentarla: nessuno al mondo verrà mai a cercarla, semplicemente perché nessuno al di fuori di noi ne conosce l’esistenza. La nostra fiammella è unica ed inimitabile e quando la facciamo brillare diamo un senso profondo alla nostra esistenza e creiamo le condizioni affinchè anche altre fiammelle attorno a noi brillino. Amo mettere le mie competenze al servizio di chi sceglie di valorizzare la sua fiammella e di mostrare al mondo la sua luce.

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