Se vi dicessi di pensare un numero da 1 a 1.000, moltiplicarlo per 5 e dividere il risultato per il numero che avete pensato indovinereste immediatamente che il risultato di questa operazione sarebbe 5.
La settimana scorsa in una lezione on line ho voluto fare un esperimento: ho detto ai partecipanti che sono un mentalista e che durante la lezione avrei dimostrato loro che sono in grado di captare i loro pensieri. Ho chiesto loro di pensare un numero da 1 a 1.000 e di moltiplicarlo per 5, segnandosi il risultato. Al termine della lezione ho detto loro di dividere il risultato che avevano ottenuto per il numero iniziale che avevano pensato e in tono solenne ho affermato che il risultato di questa operazione sarebbe stato 5. I partecipanti sono rimasti sbigottiti e hanno pensato che davvero avessi dei poteri supernaturali.
In realtà ho sfruttato un principio molto semplice: mettere un intervallo temporale tra le due operazioni ha fatto dimenticare a tutti l’operazione originaria. Questo nella vita si applica a tutto: molto spesso tra la causa di un problema e i suoi effetti c’è un lasso temporale significativo, che rende difficile risalire alla causa del problema. Questo spesso ci conduce a valutazioni errate.
Facciamo un esempio: supponiamo che l’allenatore di una nazionale convochi per i mondiali di calcio solo difensori lenti e che durante tutte le partite del mondiale affronti solo attaccanti lenti senza subire neanche un gol. Supponiamo poi che nella finale subisca tre gol da un attaccante velocissimo e perda il mondiale. Ebbene, molto probabilmente la causa della sconfitta sarà attribuita alla straordinaria bravura dell’attaccante avversario (che non si discute), mentre in realtà la vera causa della sconfitta è da retrodatare nel tempo: l’allenatore non ha convocato nessun difensore in grado di arginare un attaccante veloce e appena questi si è presentato è arrivata la sconfitta. L’errore è stato fatto mesi prima, ma essendo lontano nel tempo è difficile risalire ad esso, soprattutto se durante tutto il mondiale i difensori si sono comportati benissimo, affrontando però solo attaccanti lenti.
La morale è molto semplice: dobbiamo sforzarci di trovare le vere cause di un problema e questo spesso richiede introspezione e riflessione, perché queste cause spesso sono lontane nel tempo; per pigrizia e semplicità siamo invece spesso portati a ricercarle in eventi molto vicini nel tempo.